Sul numero programmato dei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia

19 Giugno 2022

Con sentenza del 16 giugno 2022, n. 8078, il Tar Lazio, Sez. III, ha rigettato il ricorso del ricorrente, candidato alle prove selettive del corso di laurea in Medicina e Chirurgia per l’A.A. 2019/2020 collocatosi in posizione non utile ai fini dell’ammissione, che aveva contestato, fra le altre, il numero programmato, ritenendolo ”inferiore al reale fabbisogno nazionale e alle effettive capacità ricettive degli Atenei”.

Il Collegio ha rigettato il ricorso, in particolare, sostenendo che ”il diritto allo studio, alla formazione culturale e alla libertà delle scelte professionali, tutelati dagli articoli 2, 4, 33 e 34 della Costituzione, non escludono limiti, necessariamente di rango legislativo, all’autonomia universitaria, in funzione dell’esigenza, riconosciuta anche in ambito comunitario, di standard di formazione minimi, a garanzia del possesso effettivo delle conoscenze necessarie per l’esercizio di determinate attività professionali, come quelle in ambito sanitario di cui si discute” (cfr. sotto tale profilo, Corte Cost., sent. n. 383/1998): pertanto, non può ”non riconoscersi la necessità di conformare l’accesso alla facoltà di medicina alla congruità del rapporto fra numero di studenti e idoneità delle strutture, sotto il profilo non solo della didattica, ma anche della disponibilità di laboratori e della possibilità di avviare adeguate esperienze cliniche, nonché di accedere alle specializzazioni” (in tal senso, cfr., ex multis TAR Lazio, Roma, sez. III, sent. 7 aprile 2021, n. 4078).

Inoltre, a fronte della ulteriore contestazione secondo cui l’ammissione al corso di laurea sarebbe stata dovuta anche in ragione della disponibilità dei posti venutasi a creare per gli anni successivi, il Collegio ha rilevato che ”il fatto che per l’anno accademico successivo le Università abbiano acquisito ulteriori dotazioni umane e strumentali in modo da poter implementare il numero di posti disponibili per le immatricolazioni al primo anno del corso di laurea a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, non può certo valere […] a ritenere che fosse dovuto un numero di posti equivalente anche nella programmazione dell’anno accademico 2019/2020, potendosi ragionevolmente ipotizzare che il minor numero di posti disponibili per l’anno in esame […] fosse legato all’impiego di minori risorse rispetto a quelle impiegate nell’anno (successivo) in cui è preannunciato l’ampliamento delle disponibilità”.

Leggi il testo completo